Un paradiso per tutti gli amanti del vino: la zona dell’Etna
Centinaia di cantine ti aspettano con i loro vini e la loro storia
Per chi ama un buon vino e sta visitando l’Etna non può non visitare una delle tante cantine che producono ottimi vini nel territorio Etna DOC (DOC significa “Di Origine Controllata, lett. Denominazione di Origine Controllata). Negli ultimi anni l’attenzione internazionale è stata dedicata a questo territorio unico che offre una varietà di vini con profonde radici storiche e vitigni millenari. Visitare una cantina dell’Etna non è solo una semplice visita. Ti immergerai in un’atmosfera d’altri tempi … è un salto nel passato, in quella Sicilia che produceva vino per uso familiare, ma che oggi occupa un posto d’onore nel panorama enologico internazionale.
Un terroir unico al mondo dà al vino dell’Etna la sua impronta
Il terroir dell’Etna è unico nel suo genere. Il terreno è molto permeabile, ricco di potassio e povero di azoto e fosforo. I vigneti si trovano ad un’altezza che va dai 300 ai 900 metri, con punte di 1100, 1200 metri a seconda delle pendenze e del loro microclima. Il clima di questi territori può essere definito temperato e varia a seconda della pendenza e quindi dell’esposizione. Il lato nord è il più piovoso, e le escursioni termiche sono molto elevate, i vigneti e le cantine di Randazzo, Castiglione di Sicilia e Linguaglossa sono sul lato nord. Il versante est, invece, è influenzato dalle brezze marine ed è anche la zona di prima maturazione, con buone escursioni termiche giornaliere e temperature con punte mai troppo elevate, come nei territori di Giarre, S. Venerina e Mascali. A sud è presente un ambiente di maturazione tardiva dovuto agli sbalzi termici che raggiungono le vette più alte. Ma è a Sud Ovest che si trova la zona meno piovosa, e con un tasso di umidità più basso, che permette alle viti di Nerello Mascalese di salire fino a 1100 metri, e dove il Carricante arriva anche a 1200 metri. I vini dell’Etna sono unici nel panorama nazionale ed internazionale e vengono definiti “minerali”, sapidi, di spiccata acidità e di grande carattere.
L’unicità dei vitigni autoctoni dell’Etna
Andando invece ad identificare al primo posto i vitigni più importanti dell’Etna troviamo senza dubbio il Nerello Mascalese che è sicuramente l’uva più importante del territorio etneo in quanto rappresenta la produzione di vino Etna DOC per l’80-100%. Si tratta di un vitigno autoctono molto antico che viene coltivato alle pendici dell’Etna tra i 350 ei 1000 m s.l.m. nella forma ad alberello, ma oggi anche a cordone speronato. Il suo nome è da attribuire al comune di Mascali, che si trova sulla costa ionica, con terreni prevalentemente di sabbia vulcanica. Quest’uva matura molto tardi per questo motivo la vendemmia viene effettuata nella seconda e terza settimana di ottobre. I vini ottenuti da quest’uva hanno una gradazione alcolica elevata e molto spesso sono destinati a lungo invecchiamento anche se il colore rimane drenato e quindi rosso non intenso. La sua massima espressione di eccellenza è l’abbinamento con il “Nerello Cappuccio”. Considerato il fratello del “Mascalese”, il “Nerello Cappuccio” dona al vino il suo colore e un profumo speziato e fruttato. Se prodotto in purezza non è indicato per lunghi invecchiamenti. Un’uva eccezionale, al punto da essere sempre più vinificata in purezza, visti i ricordi indelebili delle sue espressioni. Sull’Etna c’è un’importante produzione di vini bianchi, unici nel loro genere. Degno di nota come sicuramente il vitigno a bacca bianca più importante dell’Etna è il “Carricante”. Un’uva presente sull’Etna da almeno un millennio. Particolarmente adatto per questo terreno di sabbia vulcanica che regge bene ad altitudini elevate. Le note caratteristiche di questo vino sono sicuramente i sentori agrumati e minerali. Vi aspettiamo per accompagnarvi alla scoperta del vino dell’Etna circondati da un pranzo con prodotti locali per un’esperienza enogastronomica indimenticabile!